I frequentatori della sinagoga di Capernaum furono colpiti, prima di ogni altra cosa, dal tono usato da Gesù, dalle forme e dalle modalità con cui il Signore impostava i Suoi ammaestramenti. Egli non si rifaceva all'insegnamento di qualche onorato capo scuola del passato, non rimandava gli uditori all'autorità del Sinedrio o a qualche prescrizione elaborata nel corso dei secoli. Egli non aveva bisogno di infarcire il testo del Suo messaggio con erudite citazioni prese in prestito da qualche tradizionale opera di morale o di diritto, sempre così abbondanti in Israele. No! Il Suo messaggio era diretto, senza filtri o mediazioni. La Sua predicazione era spontanea ed immediata e non si impantanava nel labirinto delle interpretazioni, né si lasciava irretire dall'insegnamento delle varie scuole di pensiero anche allora molto attive in seno al popolo di Dio. Le Sue parole avevano un sapore diverso, avevano una forza diversa, sapevano penetrare in profondità nei cuori. Quelle parole riuscivano a scuotere e far vibrare l'interiore di un uomo come non avrebbero mai potuto fare l'infinita serie di codicilli e il ripetitivo diritto consuetudinario di cui gli scribi si facevano interpreti. Ora, per quanto attiene a noi, vorremmo chiedere al Signore di avere, anche in minima parte, la potenza, l'incisività e la franchezza che caratterizzavano la predicazione di Gesù. Vogliamo imparare ad essere semplici ed efficaci nei nostri messaggi. Vogliamo imparare ad andare al sodo delle questioni senza circonlocuzioni e artifici verbali. Vogliamo soprattutto annunciare un messaggio in modo vigoroso accompagnati dall'autorità che viene da Dio. Il Signore ci aiuti dunque a diffondere una testimonianza che non risulti molliccia e timorosa ma piena di carica, e del tutto convincente ed autorevole.
Data: 16/06/2005 Visite: 2382 | |
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