Queste poche parole contengono preziosi insegnamenti pratici sulla condotta del credente nelle difficoltà e nei momenti di sofferenza. La prima cosa da fare è quella di "umiliarsi sotto la potente mano di Dio". Spesso, di fronte ai problemi, il credente si irrigidisce, e si dibatte imputando a Dio tutto il male che lo affligge. Questo è un atteggiamento sbagliato, cercare di comprendere o lottare è perfettamente inutile, non serve a nulla, conviene piuttosto sottomettersi pienamente alla volontà del Signore, riconoscendo che siamo ben poca cosa. All'umiliazione deve far seguito, però, un atto di fede che consiste nel deporre ogni nostra sollecitudine ai piedi del Signore, confidando nella Sua soluzione. Questa fede è sorretta dalla promessa stessa di Gesù (1), ricordata da Pietro: "perch'egli ha cura di voi". Questa cura ricomprende ogni aspetto della nostra vita, ogni problema, spirituale materiale che sia. Risulta inutile dunque, ogni agitazione ed irrequietezza, ogni ansia o eccessivo affanno poiché Colui, che è il padre dei lumi, veglia attentamente su ognuno di noi. Abbandoniamoci dunque, alle cure del nostro Signore, lasciandoci condurre fiduciosamente ai verdi pascoli, consentendoGli di elargire ogni Suo bene e ogni grazia celeste. 1) Matteo 6:25.
Data: 04/06/2005 Visite: 3174 | |
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