La promessa di Genesi 3:15 con la quale Iddio ratificò il Suo impegno di redenzione verso la creatura caduta e realizzatosi alla pienezza dei tempi, secondo la Sua infinita Sapienza (1), è stato l'oggetto delle ricerche continue ed amorose dei profeti. Essi desideravano ardentemente decifrare il tempo della realizzazione della salvezza promessa, ma hanno soltanto potuto mirarla per fede. II fatto di non poter beneficiare di quel tempo in cui il Salvatore promesso si sarebbe apprestato a compiere l'opera di redenzione, non sminuì minimamente il loro impegno nel servire il Signore. Ministrare a favore degli altri è onorevole e gradito agli occhi del Signore. L'uno semina e l'altro miete, è detto nella Parola (2). Spesso non raccogliamo e non gustiamo i frutti del nostro lavoro ma pur "necessità c'è n'è imposta" (3) e l'amore ci costringe ad annunciare a quanti possiamo che Gesù è morto anche per loro. È un impegno prioritario che lo stesso Spirito Santo, dopo aver sospinto altri a raggiungerci con la Parola dell'Evangelo, desidera venga portato avanti con la stessa passione e compassione di Gesù "(4). Ci conceda il Signore di avere uno spirito altruistico ed un desiderio ardente affinché, come il profeta Isaia, che più di ogni altro profetizzò intorno alla figura e all'opera del Messia, possiamo affermare: "Signore eccomi, manda me!" (5). 1) cfr. Galati 4:4 2) cfr. Giovanni 4:37 3) 1 Corinzi 9:16 4) cfr. Matteo 9:36 5) Isaia 6:8
Data: 16/05/2005 Visite: 2296 | |
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