Si direbbe che Sedekia abbia frequentato la stessa scuola del suo predecessore apprendendo la triste arte di "fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno". Infatti le severe parole riferite in precedenza a Joiakim vengono ora ripetute testualmente a commento del suo operato. Se a volte può sembrare che il male progredisca senza conoscere intoppi, è pur vero che questa condizione non durerà all'infinito, proprio come avvenne nella vita di questo empio re di Giuda. Difatti, come riportato nel versetto 20: "Le cose arrivarono al punto che l'Eterno li cacciò via dalla Sua presenza". Varrebbe la pena di ricordare che la nostra vita si svolge sotto gli occhi di Colui che dovrà valutare tutta la nostra condotta. Non che Dio se ne stia in disparte ad osservare distrattamente la situazione per poi punire nel giorno del giudizio, anzi, Egli è profondamente interessato alla nostra salvezza e ci ammonisce con la Sua Parola. Il caso di Sedekia a questo riguardo è un esempio convincente, ecco ciò che troviamo scritto di lui: "Non si umiliò dinanzi al profeta Geremia che gli parlava da parte dell'Eterno... indurì il suo cuore rifiutando di convertirsi... L'Eterno mandò loro a più riprese degli ammonimenti perché voleva risparmiare il suo popolo. Ma quelli si beffarono dei messaggeri di Dio"(1). L'unica soluzione per vincere l'orgoglio che si era totalmente impadronito di loro, era quella di mandarli in cattività. Nebucadnetsar fu l'esecutore del decreto divino e la sentenza per Sedekia si rivelò assai severa: venne accecato, incatenato e condotto a Babilonia. Ridotto in tale misero stato, spogliato del suo orgoglio, avrà potuto riflettere su quanto il profeta Geremia aveva detto: "Sappi dunque e vedi che mala ed amara cosa è abbandonare l'Eterno, il tuo Dio, e non aver di me alcun timore, dice l'Eterno degli eserciti" (2). Dio ci aiuti, affinché si possa dire di noi: "Ha fatto tutto ciò ch'è bene agli occhi dell'Eterno!". 1) 2 Cronache 36:11-16 2) Geremia 2:19
Data: 11/05/2005 Visite: 2224 | |
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