Le vicende che vedono protagonista il regno di Giuda si fanno sempre più convulse. Per ogni sovrano consacrato che sale sul trono di Gerusalemme ne segue un altro che vanifica tutto ciò che di buono è stato fatto fino a quel momento. Il re di Giuda era ormai destituito di ogni autonomia e la sovranità del regno era puramente nominale essendo ormai entrato nell'orbita dell'Egitto che impose al paese il pagamento di un gravoso contributo. Tra la popolazione, probabilmente, prevaleva un certo fatalismo, forse erano convinti che anche questa volta se la sarebbero cavata, prima o poi le cose sarebbero tornate a posto. Noi sappiamo, invece, che la fine si stava avvicinando a grandi passi, e la loro rassegnazione mista ad indifferenza si sarebbe scontrata con alla condanna dell'Eterno che stava per abbattersi. Anche oggi gli occhi di Dio si aprono su un panorama desolante: la maggior parte delle persone non pensa affatto che la propria condotta verrà un giorno valutata e le colpe punite in maniera insindacabile. Il mondo deve prepararsi ad affrontare il terzo millennio; io devo occuparmi del mio futuro, non c'è tempo per pensare alla fine, anzi non ci sarà alcuna fine, nessun giudizio: questo è ciò che pensa il mondo. Dio però e di diverso avviso: come la pazienza dell'Eterno si esaurì nei riguardi di Giuda, così oggi l'economia della grazia, il lungo giorno della tolleranza divina sta per concludersi lasciando il passo all'inevitabile castigo per coloro che hanno ritenuto, presuntuosamente, di poter perseguire all'infinito i propri disegni. Prepariamoci al giorno dell'Eterno, giorno di terrore e di castigo per il mondo, ma momento di suprema felicità ed esaltazione per il figlioli di Dio.
Data: 05/05/2005 Visite: 2295 | |
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