Uno dei prezzi che spesso i responsabili devono pagare è il sospetto e l'ostilità, ciò non è meno vero nei riguardi dei responsabili cristiani, né tantomeno nei confronti di Paolo. È difficile comprendere pienamente alcune delle cose che l'Apostolo scrive in questa epistola. Tuttavia ci si può rendere conto, che a Corinto erano sopraggiunti dei predicatori i quali si erano messi in concorrenza con lui. Alcuni membri della chiesa di Corinto si lasciavano fortemente influenzare da questi predicatori che si opponevano agli insegnamenti di Paolo. Ma anche gli stessi membri che si dicevano "di Paolo" avevano spinto la libertà, predicata dall'apostolo, oltre al limite della licenza. Tutto questo lo rendeva estremamente geloso: egli non agiva mosso da interessi personali, non aveva invaso il campo altrui, non aveva pesato sulla comunità di Corinto, eppure deve amaramente constatare che la predicazione dell'ultimo arrivato e comunque "un vangelo diverso" trovava subito facile accoglienza (1). Egli, quindi, non sopportava che alcuni mantenessero relazioni con questi falsi apostoli, i quali seducevano e corrompevano la chiesa di Corinto, mentre l'aveva fidanzata a Cristo e voleva presentarla come una vergine pura, nella fede e nella condotta. Quanto a noi, vagliamo gli spiriti, esaminiamo le Scritture, cerchiamo di avere discernimento e non rincorriamo le novità fini a sé stesse, le particolarità bizzarre e gli annunci che presentano un discutibile fondamento biblico. Se Paolo poteva dirsi geloso, Dio lo è sicuramente molto, molto di più! 1) cfr. 2 corinzi 11:2,3
Data: 23/04/2005 Visite: 2137 | |
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