Dalla lettura di questi pochi versetti, vediamo ancora una volta che Dio punisce e punirà sempre tutti coloro che non si umiliano davanti a Lui: tutti costoro stanno dirigendosi velocemente incontro alla morte eterna. Dopo la morte di Manasse, suo figlio Amon, salì sul trono a Gerusalemme. L'autore del libro dei Re ci lascia un quadro della sua condizione spirituale sufficientemente dettagliato ma profondamente doloroso. Questa è la pessima testimonianza che ancora oggi molti uomini, lontani da Dio, si portano dietro come un marchio lungo il corso di tutta la loro vita. Proviamo a considerare tre punti chiave della vita di Amon: 1. "Ed egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno..." (v.20). Quando si è lontano dal Signore si è portati a disprezzare e disonorare Dio. Ma Egli nella Sua parola ha detto: "lo onoro quelli che mi onorano, e quelli che mi sprezzano saranno avviliti" (1). 2. "Seguì in tutto la via battuta dal padre Suo... e servì agl'idoli... e li adorò" (v.21). L'Eterno per mezzo di Mosè un giorno disse: "lo sono un Dio geloso". Noi non possiamo servire due padroni, ma dobbiamo incamminarci, senza esitazioni, lungo quella strada santa che ci porta ad incontrare Gesù, per adorare e servire Lui solo. 3. "Abbandonò l'Eterno..." (v.22). Sentiamo la necessità di chiedere: "Signore, aumentaci la fede". Questa è la triste condizione di coloro che lasciano il Signore: avendo peccato si dimenticano completamente dell'amore di Dio, e non hanno il coraggio di tornare ai Suoi piedi. Amon, a seguito di una congiura di corte verrà ucciso, senza avere la possibilità di ravvedersi ed umiliarsi ai piedi dell'Eterno. Ma ringraziamo Dio, per mezzo del sacrificio di Gesù che è morto per noi sulla croce, se ci umiliamo e ci prostriamo, chiedendoGli perdono, saremo nuovamente riconciliati con Dio, godendo con Lui per tutta l'eternità. 1) 1 Samuele 2:30
Data: 27/04/2005 Visite: 2208 | |
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