Ad alcuni forse risulterà incomprensibile che, solo per la cortese accoglienza dimostrata da Ezechia nei confronti degli ambasciatori babilonesi, il Signore pronunci una così severa condanna. Che senso ha, penserà qualcuno, una chiusura così rigida verso dei vicini, che con tanta cordialità e premura si dimostravano interessati alla salute del re? Lo stesso interrogativo se lo pongono oggi quanti borbottano contro quelli, che essi stessi definiscono moralismi retrivi ed ottusi. Molti credenti invocano una maggior tolleranza ed apertura della Chiesa nei confronti del mondo. Così dicendo vengono trascurate le parole della Scrittura: "chi è amico del mondo è nemico di Dio". I possedimenti spirituali che il Signore ci ha donato sono segno della nostra cittadinanza celeste. Non è saggio porci alla stregua dei beni culturali del mondo poiché, mediante i primi si ottiene vita eterna, mentre i secondi periscono e passano via con il tempo ed il mondo stesso. Bisogna che il Signore ci dia saggezza e dobbiamo imparare a regolare i nostri rapporti con il prossimo, per essere banditori dell'Evangelo, piuttosto che alleati del mondo. Il Signore ci ha donato un gran tesoro spirituale, che non possiamo porre a livello di ciò che ci viene offerto dal mondo. Il sincretismo non ha mai salvato nessuno, annunciamo perciò il Signore con tutte le Sue ricchezze spirituali, e proclamiamo con forza la salvezza che si ottiene, è bene ricordarlo, solamente per Grazia.
Data: 23/04/2005 Visite: 2152 | |
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