La carica innovativa dell'annuncio cristiano appare in tutta la sua portata nel raffronto con le realtà dell'Antico Testamento: un apparato sacerdotale, un elaborato sistema sacrificale che mediava il rapporto con Dio facendo in modo che il credente dell'Antico patto sperimentasse, nella distanza che lo separava dall'Eterno, la presenza di barriere di vario tipo. Vi dovevano essere insomma diversi filtri e passaggi obbligati che l'israelita medio doveva vivere come altrettanti impedimenti alla possibilità di accedere ad un rapporto personale e diretto con il proprio creatore. Soltanto con l'avvento di Gesù lo Spirito Santo ha ripreso il sopravvento sulla lettera e la libertà del credente è stata anteposta a qualsiasi fronzolo che avrebbe potuto "complicare" la condotta del Figliolo di Dio. Dove prima era impossibile riguardare a Dio e continuare a vivere ora, di contro, si può vivere solamente fissando lo sguardo sulla "gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo". Se Mosè doveva velarsi il viso, ora Gesù è venuto per svelare tutta la volontà del Padre affinché ogni credente cresca e venga trasformato ad immagine e somiglianza del Salvatore. L'unico velo che ancora rimane è la stessa cortina che purtroppo ricopre i cuori di coloro che non hanno voluto aprire gli occhi per vedere la gloria di Dio. Che il Signore ci dia grazia di togliere di mezzo qualsiasi velame che possa frapporsi tra noi e le Sue gloriose realtà, in modo da godere appieno della libertà di cui lo Spirito di Dio si è fatto garante
Data: 04/04/2005 Visite: 3711 | |
|
|