Il regno di Pekachia come quello del suo successore fu assai breve. Infatti il capitano Pekah con un colpo di mano, forte dell'appoggio dei congiurati Argol ed Arech e dell'aiuto di una cinquantina di soldati fedeli, riuscì a deporre Pekachia dal trono e farsi nominare re al suo posto. Sia l'uno che l'altro però non si ritrassero dal male e si adempì ancora una volta in modo inesorabile la regola biblica: "Chi di spada colpisce di spada perisce". Costruirono immagini fuse e messo Dio da una parte letteralmente, "dietro le spalle", provocarono la Sua ira come già aveva fatto Geroboamo, definito "re rinnegato" e portarono Israele a servire assurde divinità locali. Quanto erano malvagi! Quanto più peccavano, tanto più si indurivano nel loro moto di ribellione perdendo qualsiasi sensibilità spirituale. Non si sentivano colpevoli! Per liberarsi dal peccato occorre pagare un prezzo: la morte. Non potendo pagare alcunché per riscattare la nostra condizione, Gesù provvide a pagare il debito per tutti noi. Egli vuole togliere il peccato e darci la vita eterna. La nostra condizione era come quella di Barabba nel nostro futuro c'era infatti solo una condanna, poiché eravamo tutti ritenuti colpevoli secondo la legge di Dio. Occorreva pagare questo debito per te e per me e Gesù lo ha fatto.
Data: 28/03/2005 Visite: 2190 | |
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