Azaria altri non è che il re Uzzia di cui si parla in numerosi passi biblici. Egli fu il decimo sovrano di Giuda e regnò cinquantadue anni, all'incirca dall'808 al 756 a.C. La testimonianza dei cronisti nei suoi riguardi è sostanzialmente benevola sebbene non andasse esente da debolezze ed errori come ogni mortale. Durante il suo regno, Isaia, Osea e Amos esercitarono il loro ministerio profetico e merita di essere ricordata, l'importante visione che Isaia ebbe proprio nell'anno della morte del re (1). Lo storico a cui dobbiamo il secondo libro dei Re, pare imputare ad Uzzia un atteggiamento di colpevole inerzia mettendo in collegamento la tolleranza dei culti idolatrici con la grande malattia di cui il sovrano fu affetto per tutta la vita. Premesso che solamente Dio conosce fino in fondo la verità, vogliamo cogliere l'occasione per riflettere come nella vita di ognuno, vi siano delle circostanze in cui si deve usare tolleranza ed altre in cui è doveroso mantenersi inflessibili. È abbastanza difficile valutare quando usare tolleranza, ma Dio, con il Suo Spirito, ci aiuti ad essere tolleranti quando occorre ma altrettanto fermi ed intransigenti ogni volta che le circostanze, in modo da non cadere nella crudeltà spietata o nella debolezza che si risolve in connivenza con il male. La vita di Cristo rappresenta un modello di perfetto equilibrio nell'uso della tolleranza. Guardando a Lui saremo trasformati ad immagine di Cristo Gesù, non cadremo nei contrapposti estremismi e non saremo di certo confusi nel giorno del Signore. 1) cfr. Isaia 6
Data: 20/03/2005 Visite: 4107 | |
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