Nonostante il giudizio negativo che contraddistingue l'operato di questo re al versetto 24, Dio intervenne a favore del Suo popolo: "L'Eterno non aveva parlato ancora di cancellare il nome d'Israele di sotto al cielo; quindi li salvò, per mano di Geroboamo figliuolo di Joas" (v. 27). È consolante sapere che Iddio, al di là della condotta censurabile del singolo, guarda alle reali necessità del Suo popolo. L'afflizione d'Israele era amarissima, schiavi e liberi erano ridotti all'estremo e nessuno era in grado di soccorrere la nazione. In questa situazione le prospettive erano tutt'altro che incoraggianti al punto che, subito dopo la morte di Geroboamo lI, si alternarono al trono altri tre re, due dei quali furono ben presto assassinati. Ma in una situazione così disperata, quell'Iddio che: "non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante..." (1), intervenne al di là di ogni previsione per salvare il popolo d'Israele. Il risultato più immediato di questo intervento viene registrato al v. 25: "Geroboamo, ristabilì i confini d'Israele". Alla luce della Parola, non siamo mai autorizzati a pensare che la nostra situazione sia diventata diversa troppo difficile anche per Dio. Forse qualcuno al di sopra di noi non si comporta come dovrebbe, oppure, a nostra vergogna, siamo proprio noi in qualità di responsabili a non condurci secondo le indicazioni della Sacra Scrittura. Dobbiamo ricordare che il Signore farà comunque concorrere ogni cosa, nostro malgrado, per la salvaguardia e la crescita del Suo popolo. Iddio è attento, con qualche "buon imprevisto", a capovolgere i fatti e a ristabilire le cose secondo la Sua volontà. Egli vuole portare a compimento il Suo piano in noi e nella la Sua chiesa. Egli è sempre pronto a risollevare, curare ed incoraggiare, proprio perché nel Suo piano la Chiesa deve continuare a sussistere e prosperare. 1) Matteo 12:20, 21
Data: 18/03/2005 Visite: 2186 | |
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