Utilizzare le cose sante per perseguire degli obiettivi terreni equivale ad imboccare una via che condurrà a degli esiti infausti. Asa, un antenato di Joas, fece la medesima cosa e rovinò in breve tempo ciò che aveva realizzato in trentasei anni di regno. Negli ultimi anni della sua vita imprigionò il veggente Hanani che lo aveva richiamato per l'azione "insensata" che aveva commesso; cadde gravemente malato, "non ricorse all'Eterno" e dopo poco tempo morì (1). Ezechia, per non cadere nelle mani di Sennacherib, re d'Assiria, pagò un grosso tributo prelevando l'oro e l'argento dal tempio e dalla sua casa, ma fu tutto inutile. Se non avesse ricercato Dio con tutto il cuore non sarebbe stato liberato dalla tracotanza degli Assiri (2). L'episodio di oggi chiarisce che il re Joas "prese tutte le cose sacre che i suoi padri... avevano consacrato e che egli stesso aveva consacrato e tutti i tesori della casa dell'Eterno e li mandò al re di Siria" per farlo desistere dalla conquista di Gerusalemme. Hazael si ritirò ma Joas fu raggiunto ugualmente dalle conseguenze del suo insensato baratto. Furono i suoi stessi servi a congiurare contro di lui, uccidendolo nella propria casa. Applicando questa vicenda al Nuovo Testamento potremo ricordare che la Parola del Signore esorta ogni credente ad usare il proprio corpo quale tempio dello Spirito Santo per glorificare Dio. Altrove viene precisato: "se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui poiché il tempio di Dio è Santo, e questo tempio siete voi" (3). Il Signore ci aiuti ad essere saggi e a custodire gelosamente le cose sante per la gloria del Suo Nome. 1) cfr. 2 Cronache 14-15-16 2) cfr. 2 Re 18:13-37; 19 3) cfr. 1 Corinzi 3:16-17
Data: 06/03/2005 Visite: 2017 | |
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