Se alla predicazione cristiana viene sottratta la realtà della risurrezione di Cristo, tutto l'elaborato edificio dottrinale, viene a crollare, travolgendo, senza alcuna speranza, quanti si sono affidati alla testimonianza dell'annuncio apostolico. Il cristianesimo senza risurrezione, si ridurrebbe ad un messaggio sapienziale, ad una filosofia esistenzialistica o, al più, ad un insistente richiamo etico in vista di una prassi di vita più corretta. Una lettura razionalistica della vita di Cristo non potrà dunque rivendicare il titolo di cristianesimo, poiché rinunciando alla risurrezione ci si priva dell'evento centrale di tutto l'annuncio della chiesa. Senza risurrezione non c'è Evangelo, senza risurrezione la morte ha ancora l'ultima parola. La stessa morte di Gesù sulla croce, senza ciò che è accaduto in seguito, non potrebbe mai avere il sapore di una vittoria e le nostre aspettative si risolverebbero in un'attesa illusoria e disperata. Ma noi ringraziamo Dio che in Cristo la morte ha dovuto finalmente gettare il suo scettro. Tutto ciò è per noi la più solida garanzia, che la vita traboccante che Gesù ci ha donato, non potrà essere trattenuta dalla morte, proprio perché la nostra fede è posta nel Risorto: "la primizia di quelli che dormono".
Data: 23/02/2005 Visite: 2418 | |
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