L'Apostolo Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, scrivendo alla Chiesa di Corinto, esorta i credenti a non ignorare l'esempio del popolo d'Israele nel deserto allorché furono tutti sotto la nuvola e la presenza di Dio era in mezzo a loro tangibilmente per guidarli. Una volta attraversato il mare, di fronte alla potenza divina manifestata in modo così eclatante, dovevano dimenticare le abitudini di un tempo; i costumi egiziani, retaggio della vecchia vita, dovevano essere abbandonati per seguire la nuvola al comando di Mosè, il portavoce di Dio. L'apostolo Paolo sottopone ai credenti l'esempio di questo popolo, proprio per non cadere nel medesimo errore della disubbidienza. Questo popolo ha gustato la potenza di Dio, ha visto la Sua gloria, si sono cibati del pane celeste e dissetati della medesima bevanda spirituale. Ma la condotta della maggior parte di loro non incontrò l'approvazione divina e a causa della corruzione, il castigo divino piombò su coloro che avevano peccato. Davanti a Lui la trasgressione non può sussistere, tutti i peccatori verranno cancellati dal Suo libro e dalla Canaan Celeste. Nella pienezza dei tempi, Gesù si è manifestato di nuovo ad Israele e questa volta in carne venendo in casa loro anche se "...i suoi non lo hanno ricevuto" "'. Dio ha mostrato il Suo grande amore facendoci entrare a far parte del Suo popolo. Ora siamo noi, che leggendo questa epistola, vogliamo rimanere ritti, lottare contro ogni tentazione e con la potenza dello Spirito Santo, muoverci liberamente al di sopra di ogni potenza malefica come ha promesso il nostro Signore e Salvatore. 1) Giovanni 1:11
Data: 01/02/2005 Visite: 2740 | |
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