Una figura resa celebre da questo brano della Parola di Dio è la fanciulla che indicò a Naaman il profeta Eliseo, quale servitore dell'Eterno. La testimonianza di quella fanciulla fu molto semplice, eppure rimane un esempio per ogni credente. Non si trattò che di poche parole, eppure fu efficace e assai chiara. La fanciulla in questione non ebbe paura di testimoniare del Signore, anche se viveva in un ambiente pagano, ed aveva dei padroni pagani. Temere l'ambiente nel quale ci troviamo e farsi frenare non è saggio, poiché spesso proprio dove non crediamo il Signore vuole compiere una grande opera. È interessante soprattutto il contenuto della testimonianza della fanciulla, la quale non ebbe timore di annunciare che Dio guarisce. Limitarsi a proclamare un annuncio propagandistico è un danno per le anime che ci ascoltano. Il messaggio dell'Evangelo è chiaro, esso proclama la salvezza, la guarigione, la liberazione dell'anima e del corpo. Non temiamo d'essere smentiti dai fatti quando annunciamo ai bisognosi guarigione e salvezza, poiché il Signore è Fedele, Egli e il Padrone dell'opera, noi siamo semplici banditori, latori del Suo messaggio; non sta dunque a noi temere o tacere. Tramite questo brano il Signore ci esorta, inoltre, a rivalutare il ruolo che ci è stato assegnato nella società e nella famiglia. Qualsiasi sia la nostra attività non sottovalutiamola, poiché per mezzo di essa abbiamo l'opportunità di raggiungere con l'Evangelo tante persone, che altrimenti rimarrebbero all'oscuro della verità. Impariamo dalla serva israelita a sfruttare le occasioni che si presentano per testimoniare, senza alcuna remora, delle potenti opere di Dio.
Data: 25/01/2005 Visite: 2775 | |
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