L'opera di salvezza realizzata dal Signore, pone l'uomo che l'accetta, su di un piano totalmente nuovo rispetto a Dio e verso sé stesso. Pienamente ristabilito nelle sue facoltà spirituali, il credente si ritrova nella necessità di dover imparare ad esercitarle correttamente, esibendo intorno a se una nuova immagine, quella di figliolo di Dio. L'apostolo Paolo, consapevole di questa responsabilità, rivolgendosi ai credenti di Corinto, evidenzia un'anomalia nell'uso della libertà donata da Dio, che si concretizzava in un atteggiamento tollerante verso situazioni negative, le cui conseguenze si ripercuotevano sulla credibilità della loro fede. La libertà cristiana può essere erroneamente applicata a circostanze, atteggiamenti, e punti di vista che apparentemente sembrano innocui, e del tutto legittimi, ma che spesso si rivelano controproducenti. La pretesa libertà sfocia facilmente in vizi e debolezze, dando luogo a situazioni deplorevoli. Il controllo di sé, in qualità di uomini rinnovati ad immagine del figliolo di Dio, deve avere il sopravvento portando il credente a realizzare una consacrazione completa e quindi a una comunione più intima con il Signore. Non vi dovrebbero essere dunque conflittualità tra le diverse componenti che costituiscono l'uomo: spirito, anima e corpo, alla ricerca di momentanee ed apparenti libertà, ma l'intero essere umano reso libero dallo Spirito Santo, deve protendersi verso un unico obiettivo: la gloria di Dio. La libertà non sia perciò un obiettivo fine a sé stesso, ma uno strumento datoci da Dio, per collaborare e vivere per Lui
Data: 22/01/2005 Visite: 2378 | |
|
|