Il testo riporta in modo conciso un colloquio tra Eliseo e la vedova di un discepolo. La donna lamenta il suo stato di profonda indigenza: non le è rimasto che un piccolo, insignificante vaso d'olio. Il profeta mosso da Dio, esorta la povera donna ad usare ciò che possiede per risolvere il suo problema. Si tratta di una cosa apparentemente troppo misera eppure, abbandonata nelle mani del Signore, mediante l'esercizio della fede, può diventare assai preziosa. Cosa possono servire i cinque pani di fronte a cinquemila uomini da sfamare? Niente! Fino a quando rimangono nel sacco di un fanciullo sconosciuto. Eliseo non disse alla vedova: "Poiché tuo marito era un discepolo della nostra scuola profetica, faremo una colletta speciale, oppure ti metteremo in lista per un impiego". No! La invitò ad usare quello che aveva, ad esercitare la fede ed a dipendere dal Signore. Cosa rimaneva ad Agar, la schiava di Sara, dopo aver esaurito le poche scorte che aveva preso per intraprendere insieme ad Ismaele il suo viaggio nel deserto? Niente! Non aveva dell'olio, né dei pesci, né una fionda. Si allontanò dal piccolo Ismaele per non vederlo morire. Non possedeva nulla, ma fece uso di ciò che le restava: un cuore rotto e degli occhi per piangere. Si elevò così il grido angosciato di una madre, che non voleva vedere il suo figliuoletto morire. Dio, nel Suo grande amore e nella Sua infinita misericordia, risolse il difficile problema di Agar. Caro amico impara ad usare ciò che hai. Non disperarti, non lasciarti prendere dal panico. Il Signore ha detto: "Sii forte e fatti animo, non ti spaventare e non ti sgomentare, perché l'Eterno il tuo Dio sarà teco ovunque andrai" (1). 1) Giosuè 1:9
Data: 15/01/2005 Visite: 10468 | |
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