Nella vita di ogni persona vi sono molti "luoghi" che, al pari di Gerico, presentano come un "soggiorno gradevole": la giovinezza, l'amicizia, l'amore, la famiglia, la prosperità, gli svaghi,... Ma un qualunque luogo, per essere veramente abitabile, ha bisogno dell'acqua che reca la vita: deve essere acqua pura, acqua che disseta, purifica, vivifica. A Gerico l'acqua era cattiva e la vita era difficoltosa, malgrado l'amenità del luogo. Allo stesso modo anche gli aspetti più piacevoli della vita si rivelano sterili e tristi quando non vengono affrontati con lo spirito giusto. La giovinezza si consuma allora nella tristezza e nell'apatia, gli affetti non soddisfano il cuore assetato d'amore, le ricchezze non portano felicità, e i divertimenti mostrano tutta la loro vacuità. La vita è stentata, quando non accade di peggio. Ma le acque amare possono essere addolcite come accadde per gli Ebrei a Mara; le acque cattive possono essere rese sane come a Gerico; le acque morte possono essere rese piene di vita se il torrente che procede dal Tempio di Dio le raggiunge (1). L'offerta di Gesù rimane sempre valida: "Chi crede in me, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno" '2). Bisogna andare alla sorgente della propria vita e permettere che il "sale" dell'Evangelo cambi il corso dell'esistenza. Allora il deserto fiorirà e la terra arida si rallegrerà, poiché Dio ha promesso vita in esuberanza a tutti coloro che si affidano a Lui. 1) cfr. Ezechiele 47 2) Giovanni 7:38
Data: 09/01/2005 Visite: 3638 | |
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