Questo passo conclusivo del libro di Giosuè, descrive brevemente la morte del grande condottiero ebreo e di Eleazar Sommo Sacerdote. Sono versi che ci parlano di morte, ma c'è una nota di fede e di Speranza nel verso 32. Il patriarca Giuseppe morendo aveva detto: «Iddio per certo vi visiterà, allora trasportate di qui le mie ossa» (1). Per oltre 150 anni le ossa di Giuseppe restarono in Egitto in una tomba sontuosa, poi all'uscita d'Israele da quel paese furono trasportate dal popolo ed ecco, infine, dopo 64 anni circa, sono seppellite a Sichem. Quello di Giuseppe era un atto di fede infatti nel Nuovo Testamento è detto: «Per fede Giuseppe quando stava per morire fece menzione dell'esodo dei figliuoli d'Israele e diede ordini intorno alle sue ossa». (2) Questo atto di fede è significativo, il patriarca con quest'ordine volle dichiarare a tutte le generazioni future che come era stato separato durante la vita perfino le sue ossa non dovevano rimanere nella terra della schiavitù. Quale lezione profonda per tutti noi: non basta appartenere al Signore durante la nostra esistenza terrena e per l'eternità, ma anche nella morte la nostra testimonianza deve essere esclusiva e chiara. Nulla di nostro sia in vita,che dopo, dovrà essere motivo di confusione, ma piuttosto segno perenne di testimonianza di fede nell'Iddio vivente per tutti quelli che verranno dopo di noi. 1) Genesi 50:25 2) Ebrei 11:22
Data: 21/12/2002 Visite: 5299 | |
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