Il testo ricorda l'ultima adunanza presieduta da Giosuè. Questa meravigliosa introduzione retrospettiva ricorda come l'Eterno operò per il popolo d'Israele fino al Giordano. Il venerando Generale parla ancora in nome dell'Eterno, ricorda i fatti più salienti dell'esperienza dei loro padri,egli ormai è rimasto l'unico testimone oculare di quei fatti. L'opera di Dio del passato che egli ricorda serve da monito perché il popolo rinnovi il patto con Dio per l'avvenire. Il particolare che più ci colpisce del messaggio di Giosuè è che all'età di circa centodieci anni: poteva ancora annunciare la Parola dell'Eterno. Esiste una giovinezza dello spirito che oltrepassa i limiti e le debolezze umane, Giosuè può parlare di una lunga esistenza, illuminata dalla fedeltà dell'Eterno e dalle Sue opere potenti. Egli è di esempio a tutti i credenti che come lui usciti dall'Egitto del peccato e passati attraverso le esperienze del deserto della vita, riescono a entrare nel territorio delle benedizioni divine, a goderne, e fino all'ultimo essere di incoraggiamento a quanti hanno imparato dopo di loro a seguire Dio per fede. Il sommario della gesta di Dio in favore del Suo popolo è espresso nel testo per ricordare ai credenti di tutti i tempi che l'Eterno il quale ha operato «anticamente», continua ad operare se il Suo popolo Lo riconoscerà e Lo servirà quale proprio Dio. L'incitamento è a non servire: «altri dei», ma a riconoscere l'Eterno in tutte le nostre vie.
Data: 17/12/2002 Visite: 5334 | |
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