Dalla lettura di questo passo e da tutti quelli precedenti e seguenti che si riferiscono alla divisione del territorio assegnata alle diverse tribù del popolo di Dio, scopriamo che l'Eterno aveva previsto per ognuno una parte di eredità. Nessuna tribù, nessuna famiglia, nessun individuo doveva rimanere senza eredità. I figliuoli di Beniamino ebbero la loro eredità in mezzo a tutte le altre tribù. Dio aveva stabilito così, conoscendo le particolarità di ciascuno. In seguito questa tribù riunita a quella di Giuda costituirà il regno di Giuda con capitale Gerusalemme governata dalla dinastia di Davide. Ma il fatto che ci colpisce maggiormente è che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone e tutta questa suddivisione ci ricorda la Sua imparzialità. Egli dà a ciascuno «secondo la proporzione della fede». Anche oggi non esistono cristiani senza eredità. Ciascun membro del corpo di Cristo è fatto per fede erede delle promesse di Dio e lo Spirito Santo lo rende partecipe di qualche dono secondo la misura della fede e della consacrazione. Occorre soltanto che da parte nostra ci sia una ricerca della volontà di Dìo per conoscere chiaramente il ruolo che abbiamo nella Sua eredità. Tante persone ricevono un'eredità e la sperperano. Il modo in cui la nostra eredità spirituale può essere sperperata è non utilizzandola per lo scopo stabilito dal Signore. Dio ci benedice perché a nostra volta possiamo divenire fonte di benedizione per gli altri. Nella misura in cui siamo consapevoli della nostra eredità in Cristo e la utilizziamo, in quella stessa misura siamo accetti al Signore donatore d'ogni grazia e d'ogni bene.
Data: 29/11/2002 Visite: 3704 | |
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