Queste parole sono scritte come avvertimento contro il giudicarsi a vicenda. Esse sono chiare ed incisive e ci ricordano che è impossibile per chiunque dare il verdetto finale. Soltanto Uno può darlo ed è Colui che ha stabilito le leggi per l'umanità. Dio solo può giudicare, perché Egli solo conosce ciascuno di noi e perché le Sue leggi sono i risultato della Sua conoscenza perfetta. Perciò le Sue leggi sono giuste e così è il Suo giudizio. Egli solo può emanare sentenza di salvezza o di perdizione. Ma queste parole non sono soltanto una esortazione a non giudicare il nostro fratello, ma rivelano il diritto di ogni anima ad essere governata e giudicata da Dio. Ognuno ha diritto ad un appello finale, quello del giusto giudizio divino. Riconoscere questo fatto è elevarsi al di sopra delle norme naturali di vita. Se il Signore sarà a giudicarci, come deve essere la mia vita? I sarò giudicato non per quello che appare, né per sentito dire, ma da Colui che conosce i pensieri e pesa gli spiriti. Se da un lato questo pensiero ci fa vivere una vita timorata di Dio, dall'altro ci infonde coraggio sapendo che Dio soltanto conosce i sentimenti e le aspirazioni di ciascuno.
Data: 16/11/2002 Visite: 3307 | |
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