Il testo pone in evidenza il contrastò esistente tra la giustizia prettamente umana, e quella che procede dall'Alto. La prima produce invidia, contenzione, disordine ed ogni azione malvagia; la seconda è pura, pacifica, mite, arrendevole, misericordiosa, etc. Giacomo vuole farci comprendere che «La potenza della vita di un cristiano è in relazione con la sua intimità con la volontà divina». L'uomo pacifico, possiede in se stesso una potenza celeste, in ,quanto si muove nella direzione che la sapienza dall'alto gli indica: il sentiero della pace. Vive di questa celeste sapienza e realizza una vita il cui frutto procede dalla giustizia che produce pace. Una vita spesa nello sforzo di pacificare e mitigare ogni contrasto è una vita «realizzata». L'apostolo sapeva, ispirato dallo Spirito Santo, ben esprimere questo concetto, in quanto era noto per la sua capacità di attenuare le frequenti controversie della Chiesa dell'Era apostolica, soprattutto quella esistente tra i cosiddetti «giudaizzanti» e gli «ellenisti». Giacomo, fratello del Signore era il responsabile della comunità di Gerusalemme e se consideriamo bene l'episodio del concilio di Gerusalemme, riportato nel capitolo 15 del libro degli Atti, potremo osservare come egli sia l'ultimo a parlare, ed è quello che prende la decisione finale in merito alla questione. Questo è segno evidente della stima che i «dodici» avevano di lui e della sua notevole capacità nel calmare le acque agitate per portare pace e serenità. Il modo nel quale risolve la controversia denota uno spirito di pace frutto della giustizia più che della rigida osservanza della tradizione, più volto alla serena convivenza piuttosto che alla separazione settaria. Quest'uomo di così grande saggezza, ci esorta, ispirato dallo Spirito Santo, a ricercare la guida che soltanto la sapienza divina ci può dare. Ci aiuti il Signore a possedere questa «celeste sapienza» perché in essa è racchiuso il segreto di una vita vissuta nella serenità e nella pace con tutti; in essa la nostra condotta cristiana troverà una fonte inesauribile di giustizia e frutti preziosi per la lode e gloria del nostro amato Redentore.
Data: 12/11/2002 Visite: 5821 | |
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