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Le meditazioni di eVangelo

La lingua (Giacomo 3:1-12)


di S.S.
Trascritto da eVangelo

La lingua è un piccolo organo del nostro corpo che ci permette di comunicare con gli altri; sembra nascosta ma non lo è, anzi possiamo dire che è l'organo più esposto. Giustamente essa è definita un male senza posa, un pestifero veleno. Con essa possiamo parlare con dolcezza, oppure con violenza; con essa possiamo benedire Iddio e gli uomini e con essa possiamo maledire. Essa esprime simpatie oppure antipatie, può adoperarsi per la pace oppure per la guerra. Con essa possiamo parlare ipocritamente oppure con sincerità. Chi può donare questo piccolo organo? L'uomo, è capace di domare tutte le bestie; con un timone guida grandi navi, eppure lo stesso uomo non è capace di dominare la propria lingua. Ebbene quando essa si muove per offendere, per imprecare, per maledire, diventa uno strumento nelle mani del diavolo. Ciò deve farci comprendere che anche i santi: coloro che hanno deciso di dare la loro vita a Cristo, devono continuamente vegliare per tenere a freno la propria lingua. E poiché l'uomo non è capace da solo di fare ciò, egli deve chiedere aiuto al proprio Maestro. Nella Bibbia troviamo tanti episodi su questo argomento ma basti ricordare il caso di Absalom, figlio di Davide, il quale per formarsi un partito e togliere il regno al padre, la mattina di buon'ora si metteva sulla strada che portava alle porte della città e quando vedeva passare qualcuno che si recava da suo padre a chiedere giustizia lo chiamava e gli diceva: la tua causa è giusta, ma non vi è chi sia delegato dal re per sentirti. Oh se facessero me giudice del paese, io subito farei giustizia. Ma Absalom non era sincero, parlava ipocritamente, la sua lingua quindi era al servizio di Satana. E che diremo di Giuda che nel tradire Gesù lo salutò con la pace? Questi esempi devono farci comprendere che dobbiamo chiedere al Signore di aiutarci a controllare i nostri sentimenti e la nostra lingua. Dobbiamo disporci a meditare ogni giorno la Sua parola affinché la nostra lingua sia sempre strumento di benedizioni.


Data: 10/11/2002
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