La caratteristica principale di Giacomo è quella di essere un uomo pratico. La sua epistola è uno svolgersi di esempi atti a dare l'ammaestramento necessario per una corretta vita nella comunità. Il testo che abbiamo davanti ci parla in particolare dell'imparzialità, elemento indispensabile per qualunque credente che desidera imitare il comportamento di Gesù. Correttezza con chiunque, esorta Giacomo, povero o ricco che sia, cioè non deve esistere nella comunità nessuna forma di favoritismo. La frase che maggiormente ci colpisce è: «parlate ed operate come dovendo esser giudicati da una legge di libertà» (Verso 12). L'Apostolo vuol farci capire che ogni nostra parola o gesto non deve limitare od offendere la libertà altrui. Nel realizzare questo, noi adempiamo il più grande comandamento di Dio: «Amare il nostro prossimo come noi stessi», parole meravigliose tratte dalla legge di Mosè ed esaltate nell'insegnamento di Gesù. Eppure l'adempimento di questo comandamento non ha valore se non ne osserviamo un altro: «Ama il Signore Iddio tuo con tutto il cuore». Dall'obbedienza di entrambi il credente in Cristo viene a trovarsi nella condizione offertagli dalla legge di libertà». Parlare ed operare seguendo questo criterio vuol dire essere veramente liberi. L'amore è la sentinella vigilante che controlla le nostre opere e le nostre parole. Se alla sua legge disubbidiamo, non mostrando misericordia, allora il nostro giudizio si baserà sulla legge che non concede grazia perché: «Il giudizio è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia» (V. 13). Se obbediamo invece, vivremo una vita di libertà. Dio ci aiuti a realizzare appieno la forza e la spinta provenienti dall'amore.
Data: 06/11/2002 Visite: 4464 | |
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