Giacomo, fratello del Signore, esprime, ispirato dallo Spirito Santo, delle regole fondamentali per una vita pratica vissuta alla luce del Signore. Nel testo tratta tre argomenti importanti. Il primo riguarda la «prove svariate», ricordando che non è come generalmente pensa la gente; le prove, i dolori, le sofferenze sono permessi da Dio per sviluppare nei credenti la pazienza e non sono inevitabilmente conseguenza di infedeltà e peccato. Dio permette la prova per darci la consapevolezza della nostra forza in Lui e con l'aiuto dello Spirito Suo concede così la vittoria. «Come saranno i nostri giorni, così sarà la nostra forza», e Dio non permette le prove oltre le nostre forze. Altro argomento riguarda la «sapienza», non quella saggezza che è il risultato della conoscenza ed esperienza umana, ma soltanto quella che deriva dalla preghiera. È quella capacità divina concessa Spirito Santo a coloro che non sapendo districarsi nei difficili problemi della vita sono pronti sempre a ricorrere a Colui «che dona a tutti liberamente». L'ultima esortazione del testo riguarda la «giusta attitudine verso i beni terreni». Il povero si «glori della sua elevazione, il ricco della sua umiliazione». Questa è veramente una definizione paradossale. Che elevazione può avere il povero? Forse quella di non essere mai preoccupato per quel che possiede. Il ricco invece è umiliato dalle sue preoccupazioni. Questi due concetti servono al credente per ricordare che i beni terreni sono soltanto strumentali e Dio fa di noi soltanto degli amministratori in vista di quando, senza alcun rimpianto, passeremo dal tempo all'eternità.
Data: 31/10/2002 Visite: 4078 | |
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