Giovanni Wesley, il grande animatore del Risveglio Evangelico Metodista diceva: «Dio seppellisce i Suoi operai, ma continua l'opera Sua». Giosuè fu chiamato, preparato e incaricato dal Signore a continuare l'opera che Mosè aveva iniziato.

Nessuna attività nell'ambito del popolo di Dio è fine a se stessa e perfetta in sé. Mosè era stato fedele nella sua generazione, aveva svolto il proprio compito; secondo la chiamata divina, ma c'era nel piano supremo, altro che doveva essere fatto. Egli giunse alla fine dei propri giorni certo che eventi più belli si sarebbero manifestati per il popolo di Dio.

Ecco ora un altro servitore è chiamato per adempiere il proprio ruolo, secondo il piano divino, certamente consapevole che dopo di lui Dio avrebbe concesso altre benedizioni e vittorie. Giosuè sa anche che il suo incarico è il proseguimento di un servizio fedele reso a Dio dal suo predecessore.

Così si svolge l'opera divina nel mondo. Egli secondo i Suoi piani, i Suoi programmi e i Suoi scopi, continua a dirigere i Suoi strumenti fedeli fino al compimento del Suo divino progetto. Ognuno viene da Lui inserito e sostituito al momento giusto ed ogni credente non fa altro che prendere un'opera iniziata da altri non riuscendo poi a completarla. Ognuno di noi è debitore verso quelli che ci hanno preceduto nella fede e creditore verso quelli che verranno dopo, fino al compimento di tutte le cose.

Questo pensiero ci spingo all'umiltà più profonda e a un sentimento di serenità sapendo che l'opera è di Dio. Quale privilegio essere Suoi collaboratori e quale gioia sapere che il Signore non abbandona mai l'opera Sua, ma continua a trovare strumenti che nel proprio tempo e nella propria generazione, svolgano fedelmente il proprio ruolo. Nessuno di noi potrà portare a termine qualcosa ma, come «collaboratori di Dio» abbiamo il grande privilegio di servirLo.

Data: 30/09/2002 Visite: 5220