Questo brano ci presenta Paolo a Roma in catene per Cristo. Era stato accusato ingiustamente dai Giudei, e si era appellato a Cesare per legittima difesa; naturalmente non per accusare i suoi connazionali davanti alla Suprema Corte. Egli era custodito in una prigione libera, assicurato ad un carceriere, secondo come permetteva la legge romana ai prigionieri non colpevoli di cose gravi. Quando i Giudei ebbero ascoltato Paolo, sulle motivazioni della sua deportazione a Roma, si mostrarono piuttosto diffidenti, chiedendo maggiori delucidazioni sulla cosiddetta detta dei Nazareni. Per un giorno intero Paolo cercò di illuminarli secondo le Scritture, ma alla fine, solo alcuni credettero, mentre i più rimasero increduli e contraddicenti. Quanto ebbe a soffrire l'apostolo Paolo per l'ostilità riscontrata proprio nei suoi fratelli connazionali, 'verso la Verità! Le esperienze di Paolo ci fanno ricordare le parole di Gesù, il quale disse: «sarete odiati da tutte le genti per il Mio nome» Mentre i Giudei stavano per congedarsi da Paolo, vennero da lui richiamati ancora una volta all'attenzione con la profezia di Isaia: «voi udirete bene ma non intenderete… sappiate che questa salute di Dio è mandata ai Gentili, i quali l'ascolteranno. L'incredulità d'Israele, non fermò l'avanzata del Regno di Cristo anzi sebbene Paolo fosse assicurato alle guardie con una catena, parlava di Cristo con ogni franchezza, in modo che molti ebbero l'opportunità di ascoltare il messaggio della salvezza, dalle labbra di un grande apostolo. Scrivendo ai Filippesi, dalla sua prigione, Paolo dirà, che i suoi legami, sono stati provvidenziali per la testimonianza dell'Evangelo che si spargeva per tutto il pretorio e fra tutti coloro che venivano a trovarlo. Quanto è grande Iddio, Egli fece svolgere ciò che sembrava una sconfitta, in una splendida vittoria per la Verità.
Data: 29/09/2002 Visite: 4633 | |
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