Ogni essere umano in qualche modo ci ricorda qualche giorno particolare: un compleanno, un anniversario, oppure il decesso di qualche caro. Anche le nazioni hanno giorni di festa a ricordo della liberazione dall'oppressione e dalla guerra. Il popolo d'Israele non è stato esente da tali ricordanze. Nei suoi riguardi la Parola del Signore usa il termine «il Giorno del Signore». Nel passo che meditiamo oggi, al verso 1, il profeta parla di un giorno del Signore, aggiungendo che sarà giorno di tristezza, guasti, saccheggi e stermini per Gerusalemme. Quando finiranno le sofferenze di questo popolo? Sotto l'Impero Romano morirono oltre due milioni di ebrei e con Hitler altri sei milioni furono sterminati. Dal testo sembra che le sofferenze di questo popolo non siano ancora finite. Non desideriamo dare a questo passo una tinta volutamente profetica tuttavia non si può ignorare l'accenno dei versi 3-5. Questi versi rivelano che ci saranno particolari avvenimenti dopo il ritorno di Cristo per la Sua chiesa. Questo incontro avverrà nell'aria (1 Tess. 4:17). Il verso 4 dice: «I Suoi piedi si poseranno in quel giorno sul monte degli Ulivi». Allora Cristo combatterà contro Satana e l'Anticristo e l'inabisserà per mille anni. Il Signore verrà per porre fine alle sofferenze di un popolo che finalmente riconoscerà Cristo Gesù come l'agognato Messia. Che giorno glorioso sarà quello non solo per la nazione d'Israele, ma anche per la sposa di Cristo. In esso si avrà il compimento di tutti i sogni di coloro che avranno creduto in Lui, perché ora regneranno con Lui. Il verso. 7 dice «sarà un giorno unico, conosciuto dall'Eterno». Un unico Re, un unico nome, e regnerà su un unico popolo. Questa è la speranza di coloro che confidano in Lui! Chi ha creduto in Cristo è chiamato a guardare in alto, a restare fermo nella fede, la sua sicurezza è in Colui che ha fatto le promesse!
Data: 26/09/2002 Visite: 5425 | |
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