Saulo da Tarso, il giovane che poteva vantarsi per l'istruzione ricevuta ai piedi di Gamaliele; per il suo zelo religioso per la sua giustizia e correttezza secondo gli uomini per la sua autorevolezza per il suo prestigio per la sua religione e per la sua origine, lo vediamo cadere a terra, è abbagliato da una luce che risplende più del sole. Sulla via di Damasco, proprio nell'ora che era stato investito di autorità umana per perseguitare ed arrestare i cristiani; mentre con superbia e baldanza marcia verso Damasco alla testa dei suoi gendarmi eccolo a terra non vede più! Una voce chiara e potentissima s'indirizza a lui dicendo:«SAULO, SAULO, PERCHÉ MI PERSEGUITI?» Saulo non sapendo chi fosse domanda: «Chi sei tu Signore?». Gli fu risposto: « IO SONO GESÙ IL QUALE TU PERSEGUITI!». Dunque vediamo il perseguitato vincere il persecutore. Saulo da Tarso, fino a quel momento, aveva ignorato che perseguitando i cristiani, perseguitava Cristo; ma fu appunto in quel momento che abbagliato dalla luce soprannaturale fece una esperienza personale e spirituale col Cristo risorto: infatti egli dirà più tardi, parlando delle apparizioni del Cristo: «È APPARSO ANCHE A ME! » Saulo, che poi divenne Paolo, racconta al re Agrippa la sconfitta che riportò sulla via di Damasco quando s'incontrò col Cristo risorto. Proprio nel giorno che riportava la sua più grande sconfitta, aveva iniziò per lui la vita vittoriosa; fu appunto nel giorno che fu accecato che egli cominciò a vedere chiaramente; fu proprio col cadere a terra che cominciò a salire verso il cielo; fu nel momento della sua resa incondizionata a Cristo che divenne cristiano, testimonio della verità e cittadino del cielo. Dopo aver brevemente considerato la conversione di Saulo vogliamo anche noi dire: «Signore, vincici per poter vincere; configgici e annientaci per poter vivere; accecaci per poter vedere»
Data: 19/09/2002 Visite: 5005 | |
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