Un quadro triste si presentava
davanti agli occhi di Dio: l'uomo che Egli aveva creato si allontanava sempre
di più da Lui e si accostava inevitabilmente al peccato. Questa situazione
divenne talmente insopportabile da spingere Dio a distruggere ciò che aveva
creato; ma, dice la Genesi. Noè trovò grazia dinanzi
a Dio che pose in lui la speranza di poter avere una umanità
che Lo servisse ed adorasse.
Gli ordinò di costruire un'arca. Era il segno evidente
della speranza! Non tutto era perduto, ma la creatura poteva ancora essere salvata.
In quell'Arca era raffigurata la salvezza che Dio avrebbe provveduto per tutta l'umanità, donando il Suo
unigenito Figliuolo come prezzo di riscatto per il peccato. In quell'arca Dio fece costruire un'apertura in alto.
Quella finestra rappresentava la
speranza di Noè: fu da quella porticina che mandò
fuori prima il corvo, poi la colomba. Nell'attesa vedeva la luce del sole
filtrare dall'apertura e illuminare l'imbarcazione.
Era la luce della speranza, e quando la colomba non tornò più arrivò anche la
certezza che la vita poteva continuare, ricominciare.
Quella finestra rappresentava la sicurezza della provvidenza divina: Dio, infatti,
nell'invitare Noè a costruire quell'apertura,
gli indicava anche che Egli sarebbe sicuramente intervenuto per permettere la
continuazione della vita. Dio sempre provvede per colui che
pone la propria fiducia in Lui.
Quella finestra rappresentava la possibilità della
salvezza: Dio avrebbe permesso a Noè di rivedere, per
mezzo di essa, la luce del sole. Inizia una nuova
vita!
Ciò che quella finestra rappresentò per Noè è stato per
noi adempiuto nella persona di Cristo Gesù, il Quale, morendo sulla croce ci
ha fornito una salvezza eterna.
Data: 23/01/2000 Visite: 5702 | |
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