Con questo appello Paolo agisce da cittadino del cielo e nell'interesse di quella cittadinanza utilizza i suoi diritti umani. Nel pericolo di essere giudicato a Gerusalemme, l'Apostolo si appella, come è suo diritto, direttamente a Cesare. Facendo questo egli si fonde sul concetto biblico che le autorità sono state ordinate da Dio per far temere i malvagi e quindi utilizza il suo diritto per un piano ispirato da Dio. Da lungo tempo aveva desiderato visitare Roma ed aveva pregato per questo, ora intravede, nella guida dello Spirito Santo, la reale possibilità di raggiungere anche se prigioniero, questa città, allo scopo, non soltanto di ottenere quella amministrazione della giustizia secondo la volontà di Dio, ma anche per risolvere un problema di carattere finanziario, quello del lunghissimo viaggio fino a Roma. Non sembri strano che Dio operi in modo misterioso per adempiere i Suoi programmi, infatti, a spese dello stesso Stato persecutore e che in seguito gli avrebbe comminato la condanna a morte, Paolo ha la possibilità di evangelizzare l'isola di Malta e, giunto a Roma, testimoniare della sua fede perfino a Nerone in persona, oltre a stabilire una fiorente comunità cristiana nella stessa casa di Cesare. Come cristiani possiamo richiedere l'amministrazione della giustizia per quel che riguarda i nostri diritti di cittadini terreni, dando così l'opportunità alle Autorità, di esercitare le proprie funzioni secondo quella dignità che Dio ha loro concesso. Oh, quanto sono meravigliose le vie del Signore e quanto incomprensibili sono per noi i Suoi disegni.
Data: 15/09/2002 Visite: 3928 | |
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