Da settanta anni il popolo digiunava durante il quarto, quinto, settimo e decimo mese piangendo la distruzione del Tempio. Ora che stavano per avere nuovamente un Tempio, sorse la questione se questi digiuni avessero dovuto proseguire. In risposta, Zaccaria ricorda ad essi che i loro digiuni erano stati fondati su una buona ragione: la penitenza per la loro disobbedienza e la conseguente afflizione. Ma ora i digiuni erano divenuti soltanto una scusa per far mostra di santità e le feste religiose erano celebrate per il loro piacere personale. Per questo il profeta sotto l'unzione dello Spirito di Dio usa questa frase: «Resero il loro cuore duro come il diamante, per non ascoltare la legge…» (v. 12). Questo accade anche ai nostri giorni, forse. iniziamo una attività nel campo del Signore, ma poi ci tiriamo indietro. Difficilmente portiamo a termine il nostro compito ben presto ci scoraggiamo alla minima difficoltà, cercando poi delle scuse per giustificarci. Sono proprio queste cose che rendono il nostro cuore duro, insensibile, proprio perché non adempiamo la volontà del Signore. Se abbiamo fatto un voto, portiamolo a compimento, se abbiamo donato la nostra vita al Signore, e continuiamo a donarla. Dio vuole che siamo dei servitori perseveranti nell'operare in quel campo che Egli stesso ci ha affidato. Che Dio renda il nostro cuore ed il nostro orecchio sensibile ad ascoltare la Sua voce, soltanto così potremo fare la Sua santa volontà! Una cosa è certa abbiamo bisogno di costanza, sapendo anche che la costanza viene prodotta dalla prova, quindi quando ci capitano delle prove non ci scoraggiamo, non fermiamoci, non stanchiamoci, non tiriamoci indietro ma consideriamo queste prove con completa allegrezza sapendo che sono per il nostro bene e che produrranno costanza. Se Dio ci ha chiamato a lavorare nella Sua vigna, Egli ci darà anche la forza per andare avanti se stiamo vicino a Lui, desiderosi sempre di fare la Sua volontà.
Data: 12/09/2002 Visite: 4769 | |
|
|