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Le meditazioni di eVangelo

Perché l'ho detto? (Atti 23:1-25)


di A.N.
Trascritto da eVangelo

Hai mai esclamato «chi me l'ha fatto dire?». In un momento, senza pensare, provato forse ingiustamente, hai risposto male a qualcuno!

Questo più o meno capitò all'apostolo Paolo. Si trovava davanti al presidente del Sinedrio, un uomo scortese e crudele. Percosso per suo comando, Paolo con indignazione lo sgridò dicendo «Iddio percuoterà te, parete scialbata». Una reazione spiacevole, una reazione errata e non cristiana.

Anche noi come lui, siamo spesso subito pronti a difendere la nostra posizione, quando provocati e certi dell'ingiustizia subita reagiamo in modo improprio. L'apostolo aveva umanamente ogni diritto di rispondere così: era accusato falsamente, imprigionato, percosso, odiato, in pericolo di vita e giudicato ingiustamente da un giudice malvagio, egli sapeva di avere la coscienza a posto con Dio e con gli uomini e quindi sentì un grande impulso a difendersi.

Dopo però si pentì di ciò che aveva detto, confessò l'errore, cambiò l'atteggiamento e subito riconobbe che quella reazione era errata. Si rese conto in quel momento non aveva ben ponderato le sue parole. Non rispettare «il principe» era contrario alla legge. Non era secondo l'esempio di Gesù, né di Stefano, i quali erano rimasti senza rispondere davanti alle autorità. Ammettere i propri errori e pentirsi è veramente segno di grandezza morale.

Notiamo da questo esempio che chiedere perdono pur avendo ragione, è onorevole. Richiede vero coraggio pentirsi per riacquistare una giusta attitudine. Uno spirito pacifico e di confessione è uno dei segni del vero cristiano.

È errato perdere il controllo di se; non è saggio, ci si sente sconfitti, si è portati a ritenere dell'amarezza e le conseguenze si allargano. Il controllo di se stessi, invece, ci dà rispetto personale, pace interiore, lascia di noi un ricordo piacevole sapendo che non abbiamo offeso nessuno, ma soprattutto ci dà la certezza di essere in pace con Dio, e la sicurezza di essere fedeli seguaci di Cristo nostro maestro.

La Bibbia dice: «Chi è lento all'ira vai più del prode guerriero; chi padroneggia se stesso vai più di chi espugna città».


Data: 09/09/2002
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