Leggendo il capitolo 5 della Genesi, non si può fare a meno di notare la conseguenza generale del peccato sull'uomo. Le parole: «Visse e poi morì», sono ripetute spesse volte. Notiamo, però un'eccezione: Enoc, il verso 24 dice: «Ed Enoc camminò con Dio, poi disparve perché Dio lo prese». Vediamo in lui l'esperienza del cristiano l'unico scopo suo era quello di piacere a Dio, perciò egli camminava con Lui ed essendo in Sua compagnia divenne il Suo confidente imparando molte cose che lo aiutavano a camminare con più zelo e vigore. Prima della sua traslazione, egli ebbe questa testimonianza: «Egli piaceva a Dio». La sua vita fu un progresso continuo, difatti camminare con Dio implica un progresso. Egli non camminò per un po' e poi si fermò, ma per 300 anni camminò con Dio e poté vedere sempre più chiaramente la mèta divina. Sempre in comunione col Suo Amico fedele, si allontanò dal mondo e si avvicinò sempre più al cielo. Egli non provò ad andare da solo al cielo, camminò con Dio sapendo di non farcela da solo, i suoi occhi erano sempre fissi sul suo Compagno di viaggio. La parola: «disparve» implica che i vicini di casa lo cercarono ma non lo trovarono perché Dio l'aveva preso. La Chiesa di Gesù Cristo, come Enoc, sarà tolta da questo mondo malvagio che la circonda. Enoc non fu lasciato per vedere il giudizio di Dio sul mondo corrotto, non vide «le grandi fonti dell'abisso scoppiare e le cateratte del cielo aprirsi», egli fu preso prima che queste cose accadessero, egli sta davanti ai credenti come una figura meravigliosa, di quelli descritti da Paolo Apostolo: «Non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d'occhio». Traslazione e non morte era la speranza di Enoc e questa è la speranza dei credenti, infatti viviamo sulla terra servendo Dio; «per aspettare dai cieli il Suo Figliuolo». È bello pensare che ogni giorno,Enoc e Dio, camminassero insieme a lungo, in preziosa compagnia, chissà quanto avevano da dirsi. Forse un giorno, dopo aver camminato più a lungo del solito, Dio disse ad Enoc: «Perché vuoi tornare a casa tua? Vieni con Me». Così, a 365 anni d'età, un anno per ogni giorno del nostro anno, Dio portò il Suo servo direttamente a casa.
Data: 19/01/2000 Visite: 6119 | |
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