Il Salmista descrive l'opera del Signore. Per noi occidentali, non abituati al linguaggio ebraico, fatto di iperboli ed eccessivismi, le rime dei salmi possono sembrarci strane e, se si può usare questo termine, esagerate. Le parole umane, pur ispirate dallo Spirito Santo, sono insufficienti a descrivere la gloria e la forza di Dio. L'uomo con la propria dovizia di termini non può descrivere appieno tutta la potenza creatrice del Signore, essendogli questa ancora sconosciuta. Il Salmista, in qualche modo, è riuscito ad abbozzare, a tratteggiare, l'immensa energia creatrice di Dio, esprimendo in questo salmo una profonda lode, generata dalla contemplazione del creato, del firmamento, del cosmo. Mirando la creazione, Davide, intuisce quale è stata la potenza di quella «voce» che ordinò, ed immediatamente «fu». Dio disse! Ed il creato fu formato. Dio parlò! E la vita cominciò a palpitare, fino alla sua più meravigliosa espressione: l'uomo. Quell'uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio quell'uomo che peccò… Quell'uomo che in Cristo Gesù, mediante il Suo sacrificio vicario può tornare a lodarlo pienamente. L'uomo che ha conosciuto la grazia divina può descrivere quale sia la forza della «Voce» del Signore. Perché sono state le Sue parole che gli hanno parlato al cuore; è stata la Sua voce che lo hanno convinto di peccato, è stata la «Parola» che lo ha rigenerato, ricondotto sul sentiero della vita, ed ora dimora in lui. Davide era consapevole di quanto importante fosse la parola, come mezzo comunicativo, per l'uomo, perciò, ispirato dallo Spirito Santo, ricorda a tutti noi quanto più importante è stata ed è la «Parola di Dio». Oggi è più possibile vedere nel creato ciò che Davide vide; ancor di più in Cristo, la Parola fatta carne, miriamo e contempliamo la potenza e la maestà di Dio, rivelata mediante la grazia del Suo Figliuolo. Insieme a Davide e all'intero creato, possiamo ora esclamare: «Gloria» (v. 9).
Data: 07/08/2002 Visite: 6961 | |
|
|