Questo salmo ha una sua particolarità è una richiesta di giustizia da parte di un'anima conscia della propria integrità. È impossibile stabilire le circostanze per le quali il salmo fu scritto, ma certamente il salmista viveva in un periodo di sviamento dalla volontà di Dio quando abbondavano «gli operatori di iniquità». Il testo scelto è il più significativo del salmo in quanto non soltanto esprime una eccezione alla regola generale che dimenticava Dio e la Sua legge, ma è il fondamento della richiesta di giustizia. È la benignità dell'Eterno il fondamento della propria esperienza di fede. È la benignità che Egli vuole continuare ad esperimentare nonostante la totale indifferenza dei suoi conterranei. Quella benignità dell'Eterno che lo aiuta a camminare nella integrità, senza prendere a modello quelli che lo circondano, è questa benignità che gli darà liberazione. La richiesta del salmista è esaudita perché nell'ultimo verso potrà dire: «Il mio piè sta fermo in luogo piano. Io benedirò l'Eterno nelle assemblee». Questa è una esperienza non del tutto lontana da coloro che desiderano seguire Cristo per fede. Ci sono tempi quando sembra che il male prevalga, ma in quell'ora, noi come credenti possiamo con fiducia appellarci a Dio per ottenere liberazione e forza, sulla base della Sua infinita ed immutabile benignità. È una esperienza così che ci fa ritenere un'attitudine di fedeltà verso Dio, e ci libera dal panico di una possibile debolezza. Considerando la benignità dell'Eterno saremo protetti e saldi nella verità e potremo in ogni tempo lodare con gratitudine Colui che ci sostiene con il Suo amore.
Data: 01/08/2002 Visite: 4077 | |
|
|