Il quarto capitolo dell'evangelo secondo Giovanni continua a trattare dell'insegnamento di Gesù sulla potente opera vivificante dello Spirito Santo. Gesù non usò con la Samaritana, lo stesso metodo utilizzato con Nicodemo per esporle le verità concernenti la nuova nascita. Eppure il problema di quella donna incontrata da Cristo al pozzo di Giacobbe non era diverso da quello di Nicodemo: tutti e due avevano bisogno di una radicale trasformazione spirituale che conferisse loro una nuova vita. Gesù non si rivolse alla donna ripetendo quella frase che in altra occasione aveva usata con Nicodemo per porre fine ad ogni preambolo: «Bisogna che tu nasca di nuovo»; anzi egli stesso sembra temporeggiare, girare intorno all'argomento come non avendo alcuna intenzione di trattarlo in presenza di Samaritani. La sua prima espressione non è per rivelare realtà: « DAMMI DA BERE». Stabilito il contatto con la sconosciuta trattando di argomenti a lei vicini, Gesù può iniziare l'opera Sua per indurla a riconoscere il proprio stato ed il proprio bisogno di rinnovamento interiore. Per produrre tutto questo doveva riuscire ad abbattere barriere non indifferenti: quelle della nazionalità, quelle del pregiudizio, quelle dell'ignoranza. Un compito veramente difficile, ma che Cristo riuscì a portare a termine non cercando mai di presentare alla Samaritana il quadro della propria vita corrotta ma, piuttosto facendo appello alla sua simpatia, svegliando la sua curiosità e dandole un senso di importanza che la dispose positivamente nei confronti del suo interlocutore. Quale meraviglioso esempio per tutti coloro che desiderano conquistare delle anime a Cristo! Il tatto e l'amore di Gesù furono potenti ad aprire un varco nel cuore di quella donna permettendole di comprendere a ricevere la verità. Gesù non tratta tutti allo stesso modo secondo un'immutabile e rigorosa procedura che osserva come costui o costei può comprendere. È lui che si abbassa e che cerca di farsi comprendere dalla creatura umana. Ed ora una domanda! Manifestiamo la stessa delicatezza lo stesso tatto, lo stesso tenero interesse di Cristo quando evangelizziamo?
Data: 18/01/2000 Visite: 6532 | |
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