Con queste parole Stefano vuole ridimensionare il culto del Tempio. Gli Ebrei nutrivano una morbosa venerazione nei confronti della casa di Dio, di un luogo in effetti, costruito da uomini. Stefano vuole ricordare che, se da una parte è vero che Dio si è manifestato al suo popolo anche nel Tempio, è vero però che Egli non può abitare in «templi fatti da mano d'uomo». Ciò che ci colpisce è il fatto che colui che parla, cioè Stefano, era un giudeo della dispersione che veniva a Gerusalemme per adorare Dio proprio nel Tempio, si era insomma, fino ad allora comportato come i suoi connazionali. Gesù Cristo, però, gli aveva trasformato il cuore ed ora poteva vedere nella giusta prospettiva il significato di questo Tempio: poteva cioè, valutarne la reale dimensione spirituale. La luce del1'Evangelo gli aveva rivelato che il Signore si adora in spirito e verità e che i templi sono in realtà solo un mezzo nel quale l'intera comunità può esternare il proprio culto di adorazione. Il vero Tempio di Dio è il cuore dell'uomo che Lo ha accettato come proprio Salvatore e Signore. Sia ringraziato il Signore per l'insegnamento che ci viene da questo credente: nella sua fresca, ma già profonda, esperienza aveva compreso lo spirito con il quale bisogna adorare il Signore, perciò qualsiasi cosa che s'innalza ad oggetto di adorazione, deve essere abolita dalla vita di un vero cristiano. Quando le persone o le cose intorno a noi diventano tanto importanti da allontanarci dalla volontà del Signore, ricordiamoci che presto o tardi queste cose cadranno lasciandoci delusi e amareggiati. Dio ci aiuti invece ad essere disposti a lasciarci possedere da Lui per essere il Tempio dello Spirito Santo.
Data: 01/07/2002 Visite: 4141 | |
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