Queste erano le qualifiche richieste per quei credenti che dovevano essere incaricati nell'assistenza quotidiana. Tre qualità essenziali per un servizio che poteva sembrare unicamente di carattere amministrativo e materiale. Essi dovevano avere «buona testimonianza», dovevano essere testimoni che avevano dato prova di fedeltà, di coerenza, cristiani mediante i quali Cristo era stato manifestato. Dovevano, poi, essere «Pieni di Spirito». Questa seconda qualità non fa altro che sottolineare la precedente, perché soltanto credenti «pieni di Spirito» possono avere «buona testimonianza». L'attività esteriore scaturiva da una potenza interiore. Infine dovevano avere «sapienza». Non soltanto quella abilità naturale che occorre per l'espletamento delle mansioni amministrative, ma quella abilità donata da Dio a quanti sono usati da Lui nell'ambito del servizio cristiano. È evidente quindi la relazione tra la pienezza dello Spirito Santo e questo tipo di saggezza indispensabile per l'attuazione di un ministero nell'ambito della comunità Cristiana. Il testo ci rammenta che anche il servizio più umile come quello di «servire alla mensa» deve essere svolto come ministero affidato da Cristo il capo della Chiesa. Nessuno dovrebbe essere incaricato di svolgere anche il compito meno importante se non manifesta queste tre qualifiche indispensabili per essere «Servitori di Dio e del popolo di Dio». Questo criterio di scelta, ispirato dallo Spirito Santo, sia per ciascuno di noi una norma che conduce ogni vero seguace di Cristo alla fedeltà anche «nelle piccole cose».
Data: 24/06/2002 Visite: 4353 | |
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