Queste
furono le ultime parole di Giuseppe ai suoi fratelli, caratterizzate dalla
stessa fede di suo padre Giacobbe. Egli chiedeva che le sue ossa fossero
trasportate da quel luogo e seppellite nel luogo dove Dio avrebbe condotto il
Suo popolo.
In queste
parole, Giuseppe infonde tutta la sua speranza in un domani nel quale il
popolo d'Israele abbia una sua identità ed una sua propria autonomia. Sembra
quasi che l'anziano servitore sappia il destino dei suoi fratelli dopo la sua
morte; forse già gli egiziani avevano cominciato ad opprimere i discendenti di
Giacobbe e non aspettavano altro che la morte di Giuseppe per avere «carta
bianca».
Ma la
fiducia di colui che spera nell'Eterno non cade mai: «Dio per certo vi visiterà
... » È come una benedizione, un incoraggiamento a continuare a confidare
nell'Iddio dei loro Padri. Come il Signore li aveva meravigliosamente soccorsi
fino a quel giorno, usandosi delle situazioni più strane,così li avrebbe
visitati ulteriormente per ricondurli alla terra promessa.
È una fede ferma, quella di Giuseppe. Tanta
era la sicurezza nell'intervento di Dio, che si addormenta in pace.
Questa
stessa fede deve accompagnare il nostro cammino: Se desideriamo giungere nella
«terra promessa», dobbiamo essere certi della visitazione di Dio. A volte le
condizioni nelle quali versiamo ci impediscono di vedere al di là dei nostri
occhi; ci perdiamo d'animo, mentre dovremmo semplicemente esclamare: Dio per
certo ci visiterà ...». A questa preghiera si apriranno gli occhi della fede,
ed allora quello che prima sembrava impossibile, sarà possibile per la forza
dell'intervento di Dio. Egli ci aiuti ad imitare la fede di questo Suo
servitore, il quale aveva imparato che Dio non abbandona mai coloro che Lo
amano.
Data: 30/05/2000 Visite: 4679 | |
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