Quante
volte è capitato di trovarsi impreparati ad una visita improvvisa di qualche
conoscente e di qualche parente e di essersi vergognati per non aver potuto
offrire loro l'accoglienza dovuta, dopo aver fatto l'impossibile per rimediare
senza però riuscirvi.
Nella
stessa situazione d'imbarazzo, venne a trovarsi un giorno Pietro; quando ormai
non pensava più di vedere apparire il suo Maestro, ecco che Gesù appare per
avere comunione con i Suoi e si presenta a loro come quel primo giorno che li
incontrò.
Spesso
Gesù viene a trovarci in questo improvviso e identico modo, ricordandoci delle
benedizioni che abbiamo ricevuto da Lui facendole rivivere, come capitò ai
discepoli quella mattina.
Chissà se siamo sempre
pronti a ricevere la visita del Signore o se anche noi al grido: «È il Signore», ci
nascondiamo, per paura di far vedere le nostre nudità, le nostre debolezze.
La vita
del credente è costellata da molti di questi incontri con il divino Maestro,
incontri che ci ricordano la nostra insufficienza, incontri che soprattutto ci
danno l'occasione di confessare le nostre miserie a Gesù, di godere comunione con
Lui come e più della prima volta. La Sua presenza è uno stimolo continuo a non
fermarsi, a non tornare indietro come fecero i discepoli, i quali tornarono
alle loro reti che in precedenza avevano abbandonate, per stare sempre col
Signore, presentandoci a Lui tranquilli, integri, sicuri di non aver niente da
nascondere.
Il Signore è un Dio
d'amore che ci conosce, e se qualche volta cadiamo, ci viene incontro e ci
sorregge.
Giovanni,
il discepolo che Gesù amava, Lo riconobbe e non ebbe paura; anche noi vogliamo
imparare a riconoscerLo quando Egli viene a noi e a tenerci pronti per il Suo
ritorno, per far sì che esso non ci trovi impreparati come Pietro, nudi e
paurosi, ma pronti a dire: eccomi Signore!
Data: 25/05/2000 Visite: 4327 | |
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