Mentre i
credenti erano radunati insieme e le porte chiuse per paura dei Giudei, Gesù
si presentò e dopo averli salutati mostrò loro il Suo costato forato e mani con
i segni dei chiodi, li riassicurò e ricordò il grande compito loro affidato
cioè quello di essere testimoni coraggiosi della Sua resurrezione.
Tommaso
era assente, ed al racconto entusiasta dei discepoli, risponde di non voler
credere fino a che non avrà visto con i propri occhi. Egli è incredulo, ed in
questo notiamo la debolezza dell'uomo il quale non può credere senza
l'intervento dello Spirito Santo.
Tommaso
chiese un segno, ma bisogna saper distinguere fra il segno chiesto con
incredulità e quello chiesto con il cuore colmo di speranza e fiducia. Molti
chiesero a Gesù un segno mentre era nel pieno svolgimento del proprio
ministerio terreno, ma non lo ricevettero. Tommaso non rigettò del tutto la
possibilità che Gesù fosse resuscitato, la sua esigente richiesta lo dimostra,
si dichiarò disposto a porre il suo dito nelle piaghe lasciate dai chiodi della
crocifissione. Sbagliò in questo? Egli voleva accettarsi se fosse una
apparizione, o veramente Gesù risorto.
Quando
Gesù gli si presentò davanti lo invitò a toccarlo. Egli è il Signore che
comprende le debolezze umane. Era stato Lui stesso a mettere in guardia i Suoi
discepoli della venuta di molti falsi Cristi. Oggi più che mai essi si
manifestano, tanto ben mascherati da essere difficili da
riconoscere. Parole dolci piene d'amore, ma che alla rivelazione dello Spirito
Santo si manifestano nella loro vera sostanza. Gesù li chiama lupi rapaci che
seducono i cuori dei semplici.
Facciamo
bene a non essere creduloni, o dei facili credenti, e non è sbagliato se
chiediamo dei segni. Il Signore sarà sempre pronto a mostrarci i segni del Suo
costato e delle Sue mani.
Data: 23/05/2000 Visite: 4188 | |
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