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Le meditazioni di eVangelo

Amare (Genesi 44:1-34)


di RED
Trascritto da eVangelo

Ai fratelli di Giuseppe risultava che Beniamino aveva preso la coppa, dunque era il colpevole. Era lui che aveva infangato il loro buon nome e procurato il motivo che avrebbe prodotto la giusta indignazione di quel signore di Egitto che aveva fatto loro solo del bene. Tuttavia Beniamino non diventò il bersaglio dei propri fratelli. Non gli sono rivolte invettive né una sola parola di rimprovero, anzi tutti si uniscono per affrontare insieme la grande prova. Quando Giuseppe muove loro l'accusa non fanno il minimo cenno alla colpa di Beniamino. La colpa è di tutti loro ... «Dio ha trovato l'iniquità nei tuoi servitori»... e prima ancora di ascoltare il verdetto affermano: «Ecco siamo schiavi del mio Signore tanto noi quanto colui in mano del quale è stata trovata la coppa». In uno Spirito di amore e di solidarietà fraterna si votano tutti insieme alla stessa sorte. Come tutti hanno fatto cordoglio e stracciato le loro vesti, così tutti, ora, si dispongono insieme a sopportare le conseguenze di un atto che era stato consumato dal più piccolo di loro. Se Beniamino doveva pagare, tutti avrebbero pagato insieme a Lui.

Se questo stesso spirito di amore fraterno governasse le comunità cristiane e i rapporti fra i credenti, sarebbe certamente uno scudo per tutti, ma. soprattutto per i più piccoli e deboli.

Giovanni l'apostolo afferma che se il tuo fratello ha peccato, che non sia a morte, bisogna pregare per lui affinché Dio gli conceda la vita. Non dobbiamo essere sereni che il fatto non è stato commesso da noi, ma dobbiamo addolorarci che comunque è stato commesso da un membro del corpo di cui noi siamo parte. Soffrire per chi è caduto è il meno che possiamo fare. Pregare e supplicare per lui il Signore, è un nostro preciso dovere. È salutare ricordare a questo proposito la preghiera di Mosè: «Se vuoi distruggere questo popolo cancella anche me dal Tuo libro». Questo significa amare!


Data: 18/05/2000
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