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Le meditazioni di eVangelo

Vero uomo (Giovanni 19:25-42)


di GV.M.
Trascritto da eVangelo

Anche in mezzo alle sofferenze e alla tortura, Gesù non pensò mai a se stesso, sebbene già in agonia, Egli si interessò alla sofferenza di Sua madre e provvide per lei, affidandola a Giovanni, il discepolo che Gesù amava. Anche se tutti avevano abbandonato il Maestro, egli era lì, ai piedi della croce, insieme alle pie donne. Sebbene Gesù stava morendo sulla croce, come un comune criminale, Giovanni continuava ad obbedirGli considerandolo sempre il Suo Signore.

Sulla croce Gesù portò i nostri peccati e ricevette su di Sé il salario del peccato, tutto il peso della maledizione e le tenebre del mondo caddero su Lui. In quell'atroce dolore gridò: «Ho sete». E nell'accettare che una spugna imbevuta di aceto e cosparsa di issopo, bagnasse le Sue labbra, dimostrò la realtà della sua sofferenza fisica. Dopo ciò espresse il Suo desiderio ardente di essere presto nella gloriosa presenza del Padre, infatti disse: «È compiuto, e chinato il capo, rese lo spirito». (v. 30)

I soldati diedero il tocco finale, dando adempimento alle profezie, non spezzandogli le gambe, come era loro di consuetudine, ma forandogli il costato per vedere se era veramente morto, e dal Suo cuore trafitto, uscì sangue mescolato con acqua. Quel sangue prezioso è servito a lavare l'anima nostra dalle brutture del peccato. Fu certo un atto di fede e di coraggio da parte dei due discepoli occulti: Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, anche se avevano perduto molto non dichiarandosi prima seguaci di Cristo. Ora, però, quando gli altri erano tutti fuggiti, essi esternarono il loro amore per Gesù, nel miglior modo che potevano: Tolsero il corpo di Gesù dalla croce, lo avvolsero in bende cosparse di aromi e Lo deposero amorevolmente in una tomba vuota. Dio si manifesta come uomo, sotto ogni aspetto. Egli divenne carne ed abitò in noi. Dobbiamo riconoscere non soltanto la divinità di Gesù, ma anche la Sua umanità, se non vogliamo annullare la Sua morte vicaria, la Sua resurrezione e tutto il resto. Quale grazia: «Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi». (1)

(1) Romani 5:8.


Data: 17/05/2000
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