Anche in mezzo alle sofferenze e
alla tortura, Gesù non pensò mai a se stesso, sebbene già in agonia, Egli si
interessò alla sofferenza di Sua madre e provvide per lei, affidandola a
Giovanni, il discepolo che Gesù amava. Anche se tutti avevano abbandonato il
Maestro, egli era lì, ai piedi della croce, insieme alle pie donne. Sebbene
Gesù stava morendo sulla croce, come un comune criminale, Giovanni continuava
ad obbedirGli considerandolo sempre il Suo Signore.
Sulla croce Gesù portò i nostri
peccati e ricevette su di Sé il salario del peccato, tutto il peso della
maledizione e le tenebre del mondo caddero su Lui. In quell'atroce dolore
gridò: «Ho sete». E nell'accettare che una spugna imbevuta di aceto e cosparsa
di issopo, bagnasse le Sue labbra, dimostrò la realtà della sua sofferenza
fisica. Dopo ciò espresse il Suo desiderio ardente di essere presto nella
gloriosa presenza del Padre, infatti disse: «È compiuto, e chinato il capo,
rese lo spirito». (v. 30)
I soldati diedero il tocco finale,
dando adempimento alle profezie, non spezzandogli le gambe, come era loro di
consuetudine, ma forandogli il costato per vedere se era veramente morto, e dal
Suo cuore trafitto, uscì sangue mescolato con acqua. Quel sangue prezioso è
servito a lavare l'anima nostra dalle brutture del peccato. Fu certo un atto di
fede e di coraggio da parte dei due discepoli occulti: Giuseppe d'Arimatea e
Nicodemo, anche se avevano perduto molto non dichiarandosi prima seguaci di
Cristo. Ora, però, quando gli altri erano tutti fuggiti, essi esternarono il
loro amore per Gesù, nel miglior modo che potevano: Tolsero il corpo di Gesù
dalla croce, lo avvolsero in bende cosparse di aromi e Lo deposero
amorevolmente in una tomba vuota. Dio si manifesta come uomo, sotto ogni
aspetto. Egli divenne carne ed abitò in noi. Dobbiamo riconoscere non soltanto
la divinità di Gesù, ma anche la Sua umanità, se non vogliamo annullare la Sua
morte vicaria, la Sua resurrezione e tutto il resto. Quale grazia: «Iddio
mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo
ancora peccatori, Cristo è morto per noi». (1)
(1) Romani
5:8.
Data: 17/05/2000 Visite: 4080 | |
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