È questo
senza dubbio un grido di trionfo. Ecco questo è il momento del completamento
dell'opera vicaria di Gesù, la quale era stata determinata dalla preconoscenza
divina prima della fondazione del mondo.
Gesù il
divino Salvatore, era entrato nel mondo, ed era passato attraverso tutte le
esperienze umane «fino alla morte, la morte della croce». Egli era passato per
la tragica solitudine della passione quando aveva dovuto gridare: «Dio mio,
Dio mio perché mi hai abbandonato», rivelando così a noi umani, per quanto sia
possibile comprendere, tutta l'angoscia di quell'ora fatale. Poi ecco un grido
vittorioso «È compiuto!» ed infine quello calmo e fiducioso: «Padre nelle tue
mani rimetto il mio Spirito».
«E compiuto»: ecco il
grido esultante dell'adempimento dell'opera della redenzione; il grido della
«Buona novella» dell'emancipazione dalla schiavitù del peccato. Il buon
annuncio della possibilità di salvezza per tutti gli uomini.
Gesù
compì la sua parte per rendere possibile la salvezza, parte insostituibile e
fondamentale che richiede però l'attuazione delle condizioni da parte dei
fruitori della Sua grazia eterna.
«È
compiuto», tutto è fatto, ed ora Dio può operare in noi secondo il Suo
beneplacito. Questo grido di vittoria fuga tutte le nostre incredulità ed
incertezze. Cristo ha compiuto la salvezza per noi ed ora siamo più che
vittoriosi in Lui.
«È
compiuto»: questa dichiarazione divina rimane il fondamento di chiunque sia
disposto a porre la propria fiducia in Colui che ci ama, ci chiama, e ci
ricorda che Egli ha vinto e noi siamo liberi in virtù della Sua perfetta opera
redentrice.
Data: 15/05/2000 Visite: 4321 | |
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