I patriarchi avevano
grande paura di scendere in Egitto, perché quella nazione ricca e potente, ma
tanto pagana, era il simbolo del dominio del peccato che conduce alla
schiavitù.
Abramo, scendendo in Egitto, aveva fatto delle
tristi esperienze. Il Signore vietò ad Isacco di visitare quella terra e
Giacobbe vi si recò soltanto dopo essere stato accertato che Dio sarebbe stato
con lui.
Giuseppe
si trovò in Egitto, unicamente perché fu venduto come schiavo, ma anche in
quella terra, la forza del suo carattere integro e timorato di Dio, si
manifestò e soltanto così poté sfuggire ai tanti pericoli.
Il
cristiano dovrebbe sempre ricordare l'esempio di Giuseppe, il quale si
allontanò dal male disciplinando la propria mente e la propria condotta.
I versetti 3 e 21, ci mostrano come il Signore fu con
Giuseppe e affermano che anche nei momenti più tristi della nostra esistenza,
non dobbiamo temere, perché Dio è con noi anche nei giorni difficili, quando
attraversiamo perfino la valle dell'ombra della morte.
Dio
è con i Suoi anche nella fossa dei leoni, come nel caso di Daniele e tura le
loro bocche. Nella fossa di Geremia, Egli stesso provvede gli uomini per
trarre fuori i Suoi amati: questi sono soltanto alcuni esempi del Suo amore e
del Suo interesse per noi!
Dobbiamo essere lieti di appartenere a questo grande Signore e
Liberatore, noi siamo Suoi e quando la notte si fa più cupa, il nostro
Salvatore si fa ancora più vicino a noi.
Data: 04/05/2000 Visite: 5938 | |
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