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Le meditazioni di eVangelo

Il vero Dio (Genesi 31:26-55)


di RED
Trascritto da eVangelo

Il passo ci rivela la mentalità di Labano, legata alla tradizione e ad una religione superstiziosa. Egli è risentito perché Giacobbe ha lasciato la sua casa furtivamente e non gli, ha permesso di accomiatarsi dalla figliuola, ma soprattutto per gli «dei» che gli erano stati rubati.

È comprendibile che, un uomo, il quale tanto facilmente non manteneva la propria parola, come aveva fatto ripetutamente con Giacobbe, avesse una religione idolatra, fondata sul possesso di idoli familiari.

Tutta la sua fede era legata ai suoi idoli, e quando si accorge che gli sono stati rubati, ne inezia, disperato, la ricerca. Come potevano quegli idoli aiutarlo se non avevano potuto scongiurare il furto di loro stessi.

Quanta gente anche oggi si fa una religione di questo genere e quindi è legata a «dei» che noli possono aiutarli, mentre la vera fede nell'Iddio vivente e vero produce fiducia e forza.

Labano si trovava in uno stato di confusione. Egli affermava di aver avuto una rivelazione da Dio, ma continua a parlarne come «l'Iddio del padre vostro» (v. 29). Purtroppo ci sono persone alle quali Dio si rivela, ma continuano a rimanere legate alle proprie tradizioni religiose, al massimo manifestano riverenza per l'Iddio vero, ma non abbandonano mai le proprie deità. La loro condizione è pericolosa, «perché pur avendo conosciuto Iddio, non Lo hanno glorificato come Dio» (1).

Labano sarà disposto anche a fare un patto chiamando l'Iddio di Giacobbe a testimone. Già allora si manifestava quella forma di tolleranza per la fede di ciascuno che si manifesterà nelle religioni pagane dei periodi posteriori, fino alle forme attuali.

Queste forme di comprensione religiosa sono certamente un atto di umana tolleranza, ma non spingeranno mai l'uomo alla ricerca della verità che si trova soltanto nel vero ed unico Dio, creatore di tutte le cose e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il divino Salvatore.

(1) Romani 1:21.


Data: 18/04/2000
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