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Le meditazioni di eVangelo

IL PECCATO


di aa.vv.
Trascritto da eVangelo

Numeri 25:1-18

Dio per mezzo di Mosè, Suo servitore, liberò dall'Egitto il popolo d'Israele e per regolamentare la loro vita morale e spirituale stabilì dieci comandamenti. Ai piedi del monte Sinai il popolo d'Israele promise all'Eterno di ubbidire alle Sue leggi e di esserGli fedele. Per loro osservare le leggi dell'Eterno significava "vivere" e "prosperare", mentre trasgredire equivaleva a "perdere la vita" e ogni altra cosa.

Israele stabilitosi a Sittim, a causa dei peccati che commise deliberatamente con i Moabiti, subì la morte di ben ventiquattromila persone. Essi sapevano bene che non era lecito tradire Dio adorando altre divinità e commettendo simili errori attirarono inevitabilmente su di loro l'ira dell'Eterno. Nell'impurità menzionata nel primo verso dobbiamo vedere la condizione di profondo degrado morale e spirituale in cui versava il popolo. Queste loro insane passioni li portarono a trasgredire il settimo e il decimo comandamento, rendendoli degni di morte.

Un simile atteggiamento condusse Israele alla piena idolatria. Consideriamo l'astuzia di questo popolo pagano. Prima invitarono Israele ai sacrifici offerti ai loro idoli. L'invito venne accettato, quindi festeggiarono e mangiarono e dopo essersi satollati, li condussero all'adorazione facendo loro trasgredire volontariamente il primo e il secondo comandamento. L'Eterno odia il peccato, ma ama il peccatore, Egli vuole ubbidienza e non sacrificio. Oggi come ieri, lo Spirito dì Dio condanna ogni forma di peccato e di tradimento morale e spirituale, e per mezzo della Sua Parola siamo messi in guardia contro ogni soluzione compromissoria: la volontà di Dio non conosce sconti o scorciatoie.Il

peccato che così facilmente ci coinvolge, viene descritto da Giovanni come la concupiscenza degli occhi, concupiscenza della carne e superbia della vita" (1).

Lo Spirito Santo detesta ogni passione deleteria e consiglia i credenti di guardarsi da ogni cosa che abbia anche solo l'apparenza del male. Vegliamo e preghiamo, per non cadere in tentazione, restando fedeli e saldi in Cristo fino alla fine.

1) cfr 1 Giovanni 2:16


Data: 25/04/2009
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